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Poesia Italiana del '900
Il porto sepolto. Poesie di Giuseppe Ungaretti presentate da Benito Mussolini. Con fregi di
Ungaretti, Giuseppe (premessa di Benito Mussolini; illustrazioni di Francesco Gamba)
Il porto sepolto. Poesie di Giuseppe Ungaretti presentate da Benito Mussolini. Con fregi di Francesco Gamba [INSIEME A: La poesia di Giuseppe Ungaretti. Note e commenti di Ettore Serra, Giovanni Papini ... ]
1923 , Stamperia Apuana di Ettore Serra , La Spezia
EURO 3.500,00
Edizione Prima edizione della raccolta. Prima edizione de «La poesia di Giuseppe Ungaretti».
Note Le straordinarie poesie di Giuseppe Ungaretti, l’impaginato elegantissimo, la carta di gran pregio, il formato quaderno e gli ornamenti xilografici di Francesco Gamba contribuiscono a rendere questo uno dei più bei libri del Novecento italiano. Le varianti d’autore, rispetto all’edizione del «Porto sepolto» uscita nel 1916, sono tali e tante da indurre a privilegiare, per questo libro del 1923, la qualifica di prima edizione in luogo a quella — diffusa ma semplicistica — di seconda. -- Il «Porto sepolto» del 1923 è un libro composto con grande gusto da Ettore Serra, disegnato da Francesco Gamba e stampato in soli 500 esemplari numerati a mano. Le poesie della raccolta sono riprese, ridisposte e notevolmente modificate, da «Allegria di naufragi» 1919 e dal «Porto sepolto» 1916, nelle omonime sezioni. La prima parte, «Elegie e madrigali», si compone invece principalmente di poesie inedite (eccetto tre già in «Allegria di naufragi», e «Paesaggio» in «La Ronda» gen.-feb. 1921): «Le stagioni» (a R. Bacchelli, a é. Bourges), datata Parigi febbraio 1920 e Roma ottobre 1922; «Alla noia» (a E. Cecchi, a P. Valery), datata Roma 19 luglio 1922; «Trame lunari» (a A.E. Saffi), Roma 29 giugno 1922; «Silenzio in Liguria» (a E. Serra, ad A. Spadini), Roma 31 maggio 1922; «O Notte» (a A. Breton, ad A. Gargiulo), Parigi dicembre 1919; «Odo la primavera» (a A. Savinio), Milano 1919. Sei poesie che, con l’introduttiva «Sirene» (datata Roma 15 aprile 1923), vanno a comporre il nucleo di inediti attorno a cui disporre materiale già edito, ma profondamente lavorato. -- A percorrere l’elenco dei dedicatari (spesso aggiunti ad hoc in questa edizione) si ha come l’impressione di scorrere il «Chi è?» del milieu modernista italo-francese: Aragon, Carrà, Breton, Rebora, Viani, De Chirico, Montano, Cecchi, Valery, Savinio, Paulhan, Cardarelli, Marone, Papini, Soffici, Prezzolini, De Robertis, Apollinaire... Ci sono tutti, dalla «Voce» a «Lacerba» passando per «La Diana» e chiudendo con la «Nouvelle revue française». -- E identica impressione si ha nello scorrere i preziosissimi saggi contenuti in «La poesia di Giuseppe Ungaretti», la plaquette allegata a questo esemplare del «Porto sepolto», verosimilmente stampata a stretto giro dalla pubblicazione della raccolta ungarettiana (se non addirittura in contemporanea), a chiudere il catalogo della spezzina Stamperia Apuana, composto dai soli due titoli ungarettiani: minore il formato, ma identica la veste grafica, con bellissimi i fregi e capilettera incisi sempre da Gamba. -- Il rarissimo volumetto (solo sei gli esemplari censiti nell’Opac Sbn) accoglie i primi interventi favorevoli sulla poesia di Ungaretti: apre la raccolta il celeberrimo saggio di Ettore Serra «Come divenni editore del libro “Il porto sepolto”» (qui in prima edizione, poi ristampato sul «Corriere Padano» di Ferrara il 4 ottobre 1933), che ripercorre il primo incontro in trincea, la nascita di un’amicizia, e infine le vicende editoriali che portarono alla pubblicazione della leggendaria edizione del 1916. Segue un’entusiastica recensione di Papini apparsa in «Tesimonianze» (1917), che definisci i componimenti ungarettiani «le più care e sollevate poesie che abbia dato la guerra italiana». E ancora, gli interventi di Gherardo Marone, Ardengo Soffici («ho anzi raramente sentito una parola poetica tanto sostanziata di reale e insieme tanto sottile e alata», p. 18), di Alberto Savinio, Enrico Thovez e Aurelio Saffi. Chiude il volume una pagina, verosimilmente redatta da Serra, che fa il punto sulla fortuna del poeta fuori dall’Italia: «Anche all’estero la poesia di Ungaretti è stata presentata e accolta con amore. In Francia, specialmente, i letterati di ogni scuola si espressero con entusiasmo» (p. 36).
Condizioni Bellissimo set che raccoglie le due prime e uniche pubblicazioni della Stamperia Apuana di Ettore Serra, entrambe dedicate a Giuseppe Ungaretti. «Il porto sepolto»: esemplare 302 di 500 numerati a mano. In ottime condizioni (sovracoperta lievemente brunita, piccolo strappetto al piede della cerniera anteriore e posteriore) all’interno molto fresco (qualche leggera fioritura passim, ultima carta uniformemente brunita). «La poesia di Giuseppe Ungaretti»: in ottime condizioni (restauro professionale e impercettibile al dorso, brossura lievemente brunita), all’interno freschissimo.
Descrizione fisica 2 voll.,, in 4°, brossura muta con unghiatura, sovracoperta risvoltata a tamburo; notevole disegno xilografico di F. Gamba al piatto anteriore: una ricchissima cornice inquadra i titoli, anch’essi disegnati, e la marca editoriale;, pp. 133 [15] con illustrazioni xilografiche in bianco e nero nel testo; carta in barbe di gran pregio con marca editoriale «E S» [Ettore Serra] in filigrana, appositamente fabbricata dalla cartiera Magnani di Pescia; pp. 36 [4 con marca editoriale e bianche].
BibliografiaBarenghi, Da un porto all’altro: Ungaretti 1923 (in Id., Ungaretti: un ritratto e cinque studi, Modena: Mucchi, 1999, pp. 131ss.); Corvi, Giuseppe Ungaretti: Il porto sepolto (1922): Un libro inedito (Milano: Biblioteca di via Senato, 2005); Cupo, Ungaretti poeta organico? Per una lettura ideologica delle varianti del Porto sepolto (1923) (in Filologia italiana 8, 2011, pp. 209-229); Gambetti, Preziosi del Novecento, Alai 3, 2017, p. 21; Mughini, Da Italo Svevo a Maurizio Cattelan: i 51 libri italiani più belli degli ultimi cento anni (in Una casa romana racconta, Milano: Bompiani, 2013, pp. 181-255)
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